I lavori nell’orto a maggio

A maggio finalmente le temperature si sono alzate (e stabilizzate) anche al nord e questo vuol dire che l’orto comincia a funzionare a pieno regime!

Non è più il caso di seminare in coltura protetta, ma, per tutti gli ortaggi, ormai si può seminare direttamente in piena terra.

E ciò vale anche per le colture originarie di climi più caldi, come quel fantastico pacchetto di semi che fu per la prima volta domesticato in Messico: mais, fagioli e zucche, le tre sorelle.

Seminare le tre sorelle ha in sé qualcosa di speciale, è quasi un rito, il ripetersi di conoscenze antiche di consociazione. Già, perché mais, fagioli e zucche sono in grado di aiutarsi a vicenda.

  • Il mais cresce in altezza e crea il supporto su cui si potranno arrampicare i fagioli.
  • I fagioli fertilizzano il terreno fissando l’azoto atmosferico attraverso i batteri che vivono in simbiosi con le loro radici.
  • Le zucche traggono vantaggio dall’azoto rilasciato dai fagioli, crescono spargendosi sul terreno tenendolo protetto con le loro grandi foglie. Così facendo limitano la crescita delle erbe spontanee e l’evaporazione dell’acqua dal suolo.

La storia delle tre sorelle è affascinante quanto la semina, ma lascio che la leggiate con comodità sul mio libro

 

Ma tra le semine del mese di maggio non si annoverano solo mais, zucche e fagioli. Anche le zucchine, a cui sarà bene eliminare i primi tre o quattro frutticini per rinforzare le piante. E ancora lattughe.

 

Venendo ai trapianti, di nuovo, zucche e zucchine, se le avevamo coltivate in semenzaio, e poi le solanacee quali melanzane, pomodori e peperoni, e ancora i cetrioli e i meloni, contro una rete così da farli arrampicare.

 

Essenziali, inoltre alcuni lavori:

  • Irrigazioni. Meglio se al mattino. In questo mese devono essere ripetute quotidianamente per insalate, prezzemoli, zucchini, per le nuove semine e le piante trapiantate.
  • Rincalzatura. Le patate vanno rincalzate, raccogliendo terra attorno al fusto per evitare che i tuberi superficiali diventino verdi se esposti alla luce. Anche altre piante, come i pomodori, saranno liete di venir rincalzate, per una maggiore stabilità.
  • Cimatura. Pomodori, meloni e angurie daranno un raccolto più abbondante se verrà eliminato l’apice vegetativo.
  • Posa dei tutori. È il caso soprattutto dei pomodori. Meglio evitare legacci in plastica, che andranno a finire ovunque, a favore di materiale biodegradabile o, addirittura, di steli, foglie o rametti flessibili che, a fine stagione, potremo abbandonare sul posto.
  • Trattamenti contro gli afidi Se l’infestazione è all’inizio, acqua e sapone di Marsiglia dovrebbero bastare, altrimenti si può spruzzare sulle piante (anche a scopo preventivo) del macerato di ortica ed equiseto, ottenuto facendo macerare le due piante in acqua per una decina di giorni (meglio lontano da casa, dato l’odore…)

 

Maggio è poi il momento giusto per riprodurre il rosmarino per talea prelevando l’apice dei rametti per una dozzina di centimetri e mettendolo a radicare in un terriccio sabbioso. Per facilitare l’attecchimento, possiamo immergere per un’ora le talee, prima di piantarle, in un macerato di rametti di salice.

 

Sono solo indicazioni di massima. L’estrema differenza climatica tra nord e sud Italia, i microclimi presenti nelle varie regioni e, non ultimo, il cambiamento climatico in corso impediscono di stilare un elenco di lavori definitivo e valido per tutti. La regola numero uno è sempre osservare ciò che abbiamo attorno.

 

Per saperne di più su come progettare un orto naturale, cercate il mio libro!