I lavori nell’orto a ottobre

Ottobre segna decisamente la fine dell’orto estivo. Se ancora per settembre l’orto era in pieno rigoglio, con ottobre l’orto comincia ad assumere un profilo più dimesso. Ciò non vuol dire che non ci sia più niente da mangiare in terra, ma, semplicemente che è arrivato l’autunno.

Talvolta, se il tempo è clemente, l’inizio di ottobre regala ancora la possibilità di raccolti tardivi, ma, se arrivano il freddo o le tanto attese piogge autunnali, è tempo di far piazza pulita nelle aiuole, preparandole per altri cicli.

In particolare, ottobre, da noi, segna la fine di quello splendido insieme di colture che viene dal Messico e che comprende, tra gli altri, pomodori, zucche e fagioli.

È bene, pertanto, raccoglierli prima che si guastino. Gli ultimi pomodori possono essere raccolti ancora verdi e lasciati a maturare su un davanzale assolato. Zucche e zucchine anche vanno raccolte. Non è un caso che a fine mese la decorazione della festa di Halloween sia proprio una zucca. E così anche i fagioli e i peperoncini.

Se il terreno, durante l’inverno, rischia di gelare, è bene raccogliere anche le carote. Si conservano in cantina disposte a strati in cassette piene di sabbia, mantenendosi fresche fino all’inizio della primavera.

E ora che abbiamo liberato spazio, a far compagnia a cavoli, sedani e finocchi possiamo seminare spinaci e cicorie e piantare i bulbilli di cipolla e quelli dell’aglio. Di quest’ultimo, in particolare, si piantano adesso le varietà rosa. Per quelle bianche è meglio aspettare il periodo che va da gennaio a marzo.

Un’ultima nota prima di chiudere. Prima dell’inverno, l’ultima generazione di cavolaia può far danni assalendo i cavoli. Pare che l’odore del pomodoro la tenga lontana. Possiamo quindi sfruttare le piante di pomodoro estirpate per preparare un infuso da spruzzare sui cavoli. Raccogliamo quindi i getti verdi dei pomodori e poniamoli in acqua bollente (nella misura di 3 Kg ogni 20 litri d’acqua) lasciandoli in infusione per un giorno intero. Filtriamo e irroriamo sulle brassicacee.

Sono solo indicazioni di massima. L’estrema differenza climatica tra nord e sud Italia, i microclimi presenti nelle varie regioni e, non ultimo, il cambiamento climatico in corso impediscono di stilare un elenco di lavori definitivo e valido per tutti. La regola numero uno è sempre osservare ciò che abbiamo attorno.

 

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