Due parole sulla Permacultura

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Ho deciso di usare lo spazio di questo blog per parlare anche di ambiente e di agricoltura naturale, e di quella disciplina che il più delle volte, quando la nomino, sembra generare in chi mi ascolta un grande punto interrogativo: la permacultura. Cosa significa, dunque, questo parolone apparentemente così complicato? Provo a darne una definizione in poche righe perché d’ora in poi sarà una presenza costante.

Origini

Partiamo, come ogni indagine che si rispetti, dall’etimologia. Permacultura è la crasi, la fusione, di “Permanent agriculture” e “Permanent culture”, coniata da Bill Mollison e David Holmgren a cavallo tra gli anni ’70 e ’80, e sta a indicare un approccio all’agricoltura (e alla vita in generale) diverso rispetto a quello dell’agricoltura chimica che da un cinquantennio ci portiamo appresso.

Definizione

Non è, tuttavia, semplice agricoltura biologica, ma qualcosa di più. È una disciplina olistica che integra suolo, risorse, persone e ambiente cercando di creare sinergie e sistemi a ciclo chiuso, come quelli presenti in natura. Non ci sono scarti, in natura. Tutto ha una sua funzione.

Può sembrare complicato, me ne rendo conto, ma essendo una così vasta disciplina – o meglio, direi quasi un modo di vita – diventa difficile racchiuderne il succo in poche parole. Facendo uno sforzo di definizione, potremmo dire che la permacultura è progettazione e mantenimento di ecosistemi agricoli produttivi che abbiano la biodiversità, la stabilità e la resilienza degli ecosistemi naturali e che quindi siano in grado di produrre cibo, energia, riparo e altri beni, materiali e non, in maniera sostenibile integrando armoniosamente la gente nel paesaggio in cui vive.

Campi di indagine

Agricoltura naturale e rigenerativa, raccolta dell’acqua, energia, bioedilizia, silvicoltura, gestione dei rifiuti, allevamento, tecnologie appropriate, sviluppo sociale. Queste e altre ancora sono le aree d’indagine della permacultura, per fare in modo che l’uomo possa vivere una vita dignitosa prendendosi cura della terra e degli altri e lasciando alle generazioni future un pianeta migliore. Perché, come recita un’antica massima, la terra non l’abbiamo ereditata dai nostri padri, ma l’abbiamo presa in prestito dai nostri figli. Ma, ahimè, quanto spesso ce ne dimentichiamo?

 

Per ulteriori informazioni rimando per il momento al sito dell’Istituto di permacultura australiano, dove tutto è cominciato, ma seguiranno presto altre news. stay tuned e, mi raccomando, thumbs up sulla pagina Facebook di MyNemeton 😀

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